E’ stata edita la ricerca “Donne mal dette e nascoste nel territorio e nelle strade italiane” che presenta argomenti assai raramente affrontati nel dibattito sociale e storico attuale. Nella prima parte Riccardo Tomassucci, studioso di storie e di ambienti dai tempi in cui dirigeva i servizi culturali del Comune di Pescia, tra i soci fondatori della nostra associazione, analizza molti nomi di città o nuclei abitati che sono stati riferiti a donne, distinguendo tra i casi in cui l’attribuzione è dinastica (Jolanda, Castelmadama…), o probabile in base ai documenti (come I Comuni di Medea, Sissa e vari altri, la frazione quarratina Ferruccia, i luoghi di certe osterie…), quelli in cui è frutto di errata lettura di nomi di sante o di terre indicate con nome di un possessore (ad esempio Sarzana), e quelli in cui si avverte il sottotesto scherzoso (o becero) di una società organizzata sui valori e i conflitti di genere maschile. Emblematici in Toscana il caso di Strozzadonne presso Castelfiorentino.e di vie del centro di Pistoia su cui gli storici locali da tempo fantasticano: via del Pizzicore, via delle Belle, sulle quali vi sono più concreti indizi per attribuirle alle attività quotidiane di una città medievale. Tomassucci da tempo conduce una ricerca assai più ampia sui toponimi abitativi italiani, in cui discute anche Pescia e le pievi medievali da S.Piero in Campo a Vaiano. Nella seconda parte Laura Candiani insegnante di Ponte Buggianese e referente della associazione nazionale TOPONOMASTICAFEMMINILE. IT esamina attentamente le poche e spesso reticenti intitolazioni a donne di strade nei comuni della Valdinievole e del Pistoiese e come in altre sue recenti pubblicazioni presenta figure femminili attinenti alla storia recente italiana e toscana. Già piazze di Montecatini, in seguito al referendum proposto da questa associazione e dalla Consigliera per le Pari Opportunità, sono state dedicate nei mesi scorsi a personaggi “votati” dai cittadini: una scienziata polacca che ha vinto due volte il premio Nobel nel secolo scorso, Maria Sklodowka Curie, e l’appassionata scrittrice fiorentina Oriana Fallaci. Altre dediche potranno e dovranno essere suggerite alle Amministrazioni, magari affiancando nelle targhe un nome doppio di donna a quello ufficiale o rinominando cantoni, giardini, edifici di servizio pubblico. Chi rammenta opportunamente il valore artistico della pesciatina Carlotta Marchionni, cantante d’opera, non può negare l’esempio limpido di Miriam Makeba che lottò contro l’apartheid e poi morì cantando in una nostra piazza contro l’uccisione camorristica di immigrati nel Casertano…Il libro è disponibile in varie biblioteche, ad esempio a Buggiano. Sarà discusso martedì 10 gennaio 2017 dal prof. Leonardo Rombai già docente di Geografia storica all’Università di Firenze e autore di vari saggi su Monsummano e il padule di Fucecchio (biblioteca Fortegiuerriana a Pistoia, piazza della Sapienza, ore 17). Gli autori, che saranno presenti, si dichiarano disponibili e trattare brevemente nelle classi superiori, per cui ciò venga richiesto, la funzione storica e civile delle intitolazioni di luogo.””
Riccardo Tomassucci